In qualità di counselor pisco-corporeo a orientamento psico-relazionale prenderò ampio spunto dalle tecniche sviluppate nell’ambito della psicologia cognitiva che oggi è una scienza inquadrata all’interno delle neuroscienze e che si avvale degli apparati teorici e dei dati empirici di numerose altre discipline tra le quali anche la neurolinguistica.

Secondo l’approccio cognitivista, c’è una stretta connessione tra il nostro modo di percepire la realtà e il nostro comportamento. Per i cognitivisti, ogni problema psicologico nasce da come noi percepiamo la realtà. Sono io che sto male o sto male perché interpreto male la realtà ?

Si stabilisce un nesso logico-coerente partendo dalla base che il tipo di aspettative che nutro rispetto ad una questione e il mio modo di percepirmi rispetto a quella situazione avrà delle conseguenze sul mio modo di percepire il futuro rispetto ad essa. Il nostro comportamento sarà quindi da noi stessi pilotato e la situazione si risolverà esattamente per come noi abbiamo direzionato la nostra azione.

Cito a questo proposito la cosiddetta: “Triade cognitiva” che parte dal succitato assunto base e riporto un esempio.

Accade un po’ questo:

  1. Aspettative negative. Es: se vado a fare quell’esame so che andrà male. In questo caso la percezione del mio io è negativa. Non è la situazione in sé che è irrisolvibile, ma il mio “io” che si pone in modo non efficace;
  2. Percezione di sé negativa;
  3. Percezione del futuro negativa. Sempre riferendoci all’esempio dell’esame, sono io stesso che mi pongo in modo tale che l’esame vada male perché appunto, questa è la percezione di me.

Ci sono strategie per uscire da questi “empasse” che inducono a individuare quali tendenze sostengono certi comportamenti soltanto in apparenza utili e sviluppare il desiderio di andare verso il cambiamento di tutto quello che ci ostacola a vivere meglio. Ci vogliono motivazioni profonde che ci indirizzino verso una “trasformazione” e spiegazioni significative che giustifichino questo.

Il counselor ha competenza su: – tecniche di sviluppo personale in particolare:

  • conduzione del colloquio motivazionale di stampo rogersiano basato sull’esplorazione di cinque livelli: immaginativo, cognitivo, emotivo, sensoriale e corporeo con l’utilizzo di tecniche di rilassamento e non solo;
  • il training autogeno che é utilizzato nell’eliminazione di diversi disturbi: trattamento del dolore in generale, tossicomania, insonnia, nei disturbi psicovegetativi che coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio, disturbi all’apparato respiratorio, disturbi agli organi addominali, disturbi della regolazione ormonale, disturbi degli organi di sostegno, disturbi neurologici, nevrosi motorie, crisi e attacchi d’ansia. Si ricorda un’ ampio utilizzo in ambito sportivo;
  • il training mentale che nelle sue varie diramazioni dimostra che esercitando la capacità di costruire nuove immagini a livello mentale o visualizzando immagini che appartengono al nostro vissuto ci si può mettere in modo automatico nella condizione di creare trasformazioni profonde nella nostra vita offrendo la possibilità di trasformare sensazioni, emozioni provate in passato, anche quelle legate alle esperienze più traumatiche, in modo più possibile costruttivo e creativo per la nostra vita;
  • conduzione di classi di esercizi di bioenergetica anti-stress che favorisce la consapevolezza del proprio stato psico/corporeo attraverso la respirazione, l’autoascolto, il radicamento, la gestione delle emozioni, l’autoregolamentazione dell’organismo.
  •  metodi e tecniche della comunicazione;

Si parte da una visione olistica dell’individuo e come assunto base che non vi è separazione tra corpo e mente. Vengono utilizzate nel percorso stabilito anche ulteriori tecniche che favoriscono la riappropriazione del proprio vero sé. Non si tratta infatti di intraprendere un percorso per diventare quello che non siamo, piuttosto di scoprire quello che siamo utilizzando quello che già c’è. Una andare verso la vita e i nostri obiettivi riscoprendo e riconoscendo le nostre risorse e portando alla luce le risorse che esistevano, ma che non conoscevamo.